Scissione PD

Matteo Renzi e il nuovo partito

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    Nel bar di coelestis avevo ipotizzato che per me i giochi politici a medio termine sono praticamente chiusi, tra poco si ritornerà finalmente al bipolarismo, con contrapposti i due Mattei.

    La situazione si sta pian piano schiarendo.
    Renzi lascia il PD.
    Lo seguiranno in molti, anche di Forza Italia.
    Fondamentale sarà poi verificare il seguito elettorale di questo nuovo partito e quanto eroderà ai 5s (per inglobare il PD sarà solo questione di tempo), a cominciare dal gradimento per il suo nome (L'Italia del sì?).

    Cosa ne pensate?

    :)
     
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    CITAZIONE (Nino Aspesi @ 17/9/2019, 09:50) 
    Nel bar di coelestis avevo ipotizzato che per me i giochi politici a medio termine sono praticamente chiusi, tra poco si ritornerà finalmente al bipolarismo, con contrapposti i due Mattei.
    ...

    Non ho la sfera di cristallo (occorrerebbe chiedere ad Astromauh... :D ), ma temo che l'operazione non abbia successo. Lo stesso Renzi, all'epoca dello scisma di Bersani, aveva detto: "Chi di scissione ferisce di elezione perisce...", e così fu (Leu et. al., Grasso in testa, persero perfino più del PD).

    In più, Renzi è stato criminalizzato da tutti (che evidentemente ne avevano paura) oltre ogni ragionevole limite. Ciò gli ha prodotto nella opinione popolare una mancanza di consenso (addirittura una ostilità) dalla quale gli sarà difficile recuperare.
     
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    CITAZIONE (Nino Aspesi @ 17/9/2019, 09:50) 
    ... tra poco si ritornerà finalmente al bipolarismo, con contrapposti i due Mattei.
    ...
    Cosa ne pensate?

    :)

    I miei due centesimi di contributo. :D
    Più che di bipolarismo parlerei di ennesimo tentativo di creare il tripolarismo..
    La destra sta andando più a destra rispetto all'era berlusconiana. C'è un popolo di, chiamiamoli, centristi che non si riconosce in questo nuovo corso del centrodestra. Questo popolo di centristi è a disagio e cerca casa.
    Lo ha capito Renzi e anche Calenda. Due galli nello stesso pollaio. Come Casini, Buttuglione, Mastella.
    Elettoralmente questo popolo vale tra il 5% e (grasso che cola) il 7%. Renzi e Calenda come si dividono il bottino?
    Il PD che guarda al centro perde consensi. Il PD che guarda a sinistra guadagna consensi ma non bastano per governare.
    In futuro i centristi e il PD si ritroveranno per governare assieme, è inevitabile.
    I Cinque Stelle da che parte vogliono andare?
    Questa è la vera incognita. ^_^

    Edited by Sat-1 - 17/9/2019, 11:37
     
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    Destra, Centro, Sinistra, M5s: quadripolarismo.

    A parte questo, il solo politico al quale ho sentito fare discorsi al contempo seri, coerenti, realistici e concreti è Carlo Calenda. Ciò non garantisce nulla, ma è sempre meglio di chi già a parole è un buffone o di chi è volutamente vago e fumoso.

    Sfortunatamente il 95% dell'elettorato preferisce i pifferai, neppure magici...
     
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    CITAZIONE (Nino Aspesi @ 17/9/2019, 09:50) 
    Nel bar di coelestis avevo ipotizzato che per me i giochi politici a medio termine sono praticamente chiusi, tra poco si ritornerà finalmente al bipolarismo, con contrapposti i due Mattei.

    E io ti avevo risposto che i giochi erano invece appena incominciati.
    CITAZIONE (Nino Aspesi @ 17/9/2019, 09:50) 
    Renzi lascia il PD.

    Lo si capiva da tempo, (soprattutto da quando Zingaretti, nel mettersi a patteggiare col M5S, insisteva nel dire che il PD era compatto. Voleva essere uno scongiuro! Ma Renzi(e) è troppo str ... o pr fare qualcosa di veramente utile al paese. E purtroppo un po' di cretini a dargli retta (adescati dalle sue sofistiche propmesse) li trova sempre.
    CITAZIONE (Nino Aspesi @ 17/9/2019, 09:50) 
    Lo seguiranno in molti, anche di Forza Italia.

    Molti, dici?
    Per ora solo una trentina di parlamentari e nessuno se non dello stesso PD.
    Quello che sta facendo non piace ai potenziali elettori. Che i due Mattei siano avversi è pacifico! [
    [Anche il tafano che cerca di succhiare! dalla palpebra del bue è avversario del bue, ma di peso ben diverso!]
    Ma che provocheranno il ritorno ad una specie di bipolarismo ... è una delle tue solite fantapolitiche.
    Piuttosto: Forse che Renzi si è messo d'accordo con te per farmi perdere la scommessa!
    Adesso dice che sosterrà il governo ...ma sappiamo anche per esperienza che Renzi fa fatica a mabtenere la parola data per più di qualche settimana!
    Per fortuna la popolarità di Renzi – contrariamente a quello che vaneggi tu – è in ribasso.
    Se no quello lì rovina ancor di più la povera Italia.
     
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    CITAZIONE (Erasmus @ 18/9/2019, 13:19) 
    Ma che provocheranno il ritorno ad una specie di bipolarismo ... è una delle tue solite fantapolitiche.
    Piuttosto: Forse che Renzi si è messo d'accordo con te per farmi perdere la scommessa!
    Adesso dice che sosterrà il governo ...ma sappiamo anche per esperienza che Renzi fa fatica a mabtenere la parola data per più di qualche settimana!

    Io penso il contrario, e temo di poter perdere la scommessa.
    Ha tutto l'interesse di far durare a lungo il governo, di cui è ago della bilancia.

    Strano che non ti piaccia Renzi.
    E' capace e intelligente, ottimo parlatore, anche se sbruffone, presuntuoso e arrogante non poco.
    Il classico democristiano, come ho già scritto in passato, un Fanfani redivivo...

    console
     
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    Condivido che Calenda sia apparentemente una persona in gamba e coerente. Almeno adesso so dove buttare il voto.
     
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    CITAZIONE (Satomi85 @ 18/9/2019, 15:36) 
    Condivido che Calenda sia apparentemente una persona in gamba e coerente. Almeno adesso so dove buttare il voto.

    Per essere in gamba è in gamba. Mica fai il manager in Ferrari e in Sky se sei un cretino.
    Il pronlema è la coerenza che in politica non è una virtù ma un difetto grosso assai.
    Aveva annunciato: se il PD fa un accordo con i cinque fessi mi dimetto dal PD.
    Fatto.
    Ora si ritrova da solo, con Renzi che becca nella stessa ciotola e che lo ha già oscurato mediaticamente.
    Lo so, non mi dite niente, ma l'elettorato questo è.
    La concretezza, le competenze, la coerenza non è monete spendibile in itaglia.
    L'itagliano medio preferisce le balle, i fanfaroni arruffa popolo.
    Calenda ha le capacità per ricoprire qualsiasi ruolo tranne che quello di acchiappavoti.
     
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    CITAZIONE (Erasmus @ 18/9/2019, 13:19) 
    CITAZIONE (Nino Aspesi @ 17/9/2019, 09:50) 
    Lo seguiranno in molti, anche di Forza Italia.

    Molti, dici?
    Per ora solo una trentina di parlamentari e nessuno se non dello stesso PD.

    Aspetta... :rolleyes: :woot:

    Partito di Renzi, primo trasferimento da Forza Italia. La senatrice Conzatti: «Molti altri colleghi a disagio»

    https://www.corriere.it/politica/19_settem...44289a2e0.shtml

    :)
     
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    CITAZIONE (Nino Aspesi @ 18/9/2019, 13:36) 
    [...] [...] Renzi., [...] un Fanfani redivivo...

    Per favore ... NON BESTEMMIARE!
    E non sentenziare su quel che non conosci! mad

    Avvicinare Renzi (fanfarone e sleale) a Fanfani (costruttivo e leale) è il colmo della falsificazione della storia!

    Ma la gente ha la memoria corta!

    Una vplta, quando la maggiore età iniziava a 21 anni, anche a votare per la prima volta si andava a 21 anni compiuti.
    Sicchè io ho vtato per la prima volta alle politiche del 1958.
    Ma ho incominciasto ad interessarmi seriamente di politica fin da bambino (certamente in prima media, in vista delle elezioni politiche del 18 aprile 1948), ed ho iniziato a fare politica attivamente in vista delle elezioni politiche del 1953 (a 16 anniu e mezzo); e mi sono iscritto alla DC l'anno successivo, precisamente il 20 agosto, il giorno successivo alla morte di Alcide DFe Gasperi (che ebbe qualche giorno prima un infarto mentre ewra al telefono col primo ministro Mario Scelba che lo informava che in Francia non sarebbe passata la prevista ratifica della CED.
    Occhio: sto andando a memoria e ricordo quel che racconto per mostrare che davvero ho vissuto da vicino le vicissitudini del decennio dal 1953 al 1963 . In quasi tutto questo decennio fui un fervente democristiano, tuttavia alla fine profondamente deluso dalla opportunistica conversione al cosiddetto "centrosinistra" di una maramaglia (capeggiata da Aldo Moro) precedentemente avversaria della politica sociale di personaggi come Fanfani e Antonio Segni (col pretesto che la politica di costoro non era ortodossa dal punto di vista cattolico e col sospetto (infondato!) che potesse lasciavre la possibilità di infiltrazioni cripto-comuniste!).
    Nel 1958 io ero membro [già da tre anni] del direttivo giovanile della sezione DC del mio quartiere.
    Del mio primo ingresso nel direttivo DC della mia sezione ricordo in particolare una giornata di "scuola-quadri" coordinata da Bernardo Mattarella (padre di Piersanti –chere ebbi la fortuna di cnoscere pochi mesi dopo – e di Sergio) allora ministro del governo Segni.

    Le elezioni del 1958 si tennero in maggio. Fanfani era segretario della DC e il premier era Zoli (di cui non ricordo più il nome).
    Tu, aspesi, rispetto ai tempi di Fanfani sei troppo giovane! Ma anche chi li ha vissuti da adulto ora che è invecchiato dimentica quanto ha costruito Fanfani proprio sul piano del "sociale".
    Ti invito ad informarti (tempo tuo permettendolo):
    • sulla riforma del sistema scolastico che avrebbe voluto Fanfani (realizzata nella sua ottica solo in minima parte, essendo stato abbattuto proprio su quella dalla "coincidentia oppositorum", cioè dall'innaturale alleanza "destra & sinistra" sperimentata più volte dal PCI , della quale Sat non vuole però prendere atto!).
    • sulla riforma agraria (con lotta ai privilegi del latifondismo, ancora cospicuo nel Sud, specialmente in Sicilia);
    • sulle cosiddette "case Fanfani", ossia sulla ripresa dell'edilizia pubblica nel settore "case popolari" ma con investimenti ben più consistenti del passato e soprattutto con abitazioni ben più dignitose delle "case popolari" del dopo-guerra (e del precedente ventennio fascista);
    • sulle sue motivazioni per la "nazionalizzazione dell'Energia elettrica" (motivazioni sostanzialmente tradite sempre a causa della sua estromissione operata da Moro e "morotei", naturalmente col compiacimento del PCI al quale Fanfani "spuntava le armi" con la sua effettiva politica in favore dei più poveri).
    [Pensa alla riforma scolastica, avversata al massimo dal PCI di Togliatti – oggettivamente in alleanza con i Liberali di Malagodi, con i "Monarhici" di Covelli e Lauro e con i "missini" di Almirante, anche se con proclami dallo stantio sapore vetero-proletario! –
    –––––––––––
    Fanfani era – come La Pira ... ma più con i piedi per terra di la Pira – un credente [cristiano] impegnato sinceramente nel sociale.
    Uno che – come me :) – pensava che non c'è bisogno di etichettare "di sinistra" una politica davvero "sociale": sarebbe bastato metterla in pratica!
    Ma questo andava contro gli interessi economici di capitalisti e latifondisti (rappresentati in parlamento soprattutto da Liberali e Monarchici ma anche da settori della DC, spesso camuffati nello sbandierare un ostentato cattolicesimo) e gli interessi politici del PCI di Togliatti (e anche del PSI di Nenni ... che non dimentichiamo essere stato "premio Stalin" nel 1951) che veeva frustrate le consuete motivazioni della protesta anti-borghese.
    –––––––––––
    Fanfani ha SEMPRE mantenuto la parola data! [Tutto al contrario di Renzi]
    A differenza di Salvini (che mette in crisi il governo in cui è vice-premier e ministro degli interni ma non si dimette!) e di Renzi (che – solo per esempio delle innumerevoli sue "mancanze di parola" – annuncia che se perde il referendum si ritira, non lo vedremo più ma il giorno dopo, pur dimettendosi da 1° ministro, inizia una nuova scalata carrieristica), quando i cosiddetti "dorotei" (destrorsi, tra i quali ci stava anche Aldo Moro, collegati con i "Liberali" di Malagodi i quali, per avversare la politica sociale di Fanfani, si erano ritirati dall'alleanza del "quadripartito") si sono messi a fare i "franchi tiratori" si è dimesso sia da primo ministro che da segretario nazionale della DC (febbraio 1959).
    La DC, crollata nel '53 sotto l'infausta segreteria di Gonella (veronese!), ha recuperato parecchio nel 1958 sotto la segrteteria di Fanfani.

    Durante il governo Segni II, Aldo Moro – estate 1959 – inizia (con i suoi discorsi in cui ... dice e non dice!) a spostarsi verso Fanfani. E prosegue lo spostamento (sempre però ... enigmatico) anche nel 1960 durante l'effimero governo Tambroni. Capisce che è possibile la sua scalata al potere ... se solo riuscirà a silurare Fanfani. E così avviene! Moro gradatamente si discosta dai "dorotei" spostandosi verso Fanfani (e i suoi sostenitori, come ad esempio Donat Cattin) fino a diventare segretario della DC come capo della stessa corrente fanfaniana! [Congresso nazionale DC del gennaio 1962 a Napoli]. Come ho già detto in passato, è stata quella "turpitudine" di Moro (ai danni di Fanfani, ma mascherata da alleanza ... mannaggia er popolo bue italico) a farmi uscire dalla DC (e non iscrivermi più ad alcun partito). Moro, insediatosi stabilmente ai vertici della DC, dapprima (ma solo apparentemente) sostiene Fanfani (che torna primo ministro all'inizio del febbraio 1962) ... ma in meno di due anni (dopo circa 16 mesi con premier Fanfani e altri 6 scarsi con premier Leone) riesce a diventare premier lui (Aldo Moro) ... dando il via definitivo al degrado sistematico della DC. [Moro si è pure circondato ad arte di persone poco capaci in modo da continuare a primeggiare].
    Fanfani, dopo le sue dimissioni da premier nel giugno del '63, si eclissa davvero dalla politica ... venendo recuperato solo per un paio di governi di transizione (di sette – otto mesi nell'83 e di un solo paio di settimane nell'87).
    Per me questi governicchi di Fanfani ormai "vecchio" sono la vera [unica] "macchia" [lesiva del precedente "onore"] che vedo nella carriera politica di Fanfani. [Nostalgia di protagonismo? Forse voglia di dire ai vecchi suoi nemici: "Vedete che avete ancora bisogno di me per uscire dalle vostre reciproche beghe?")

    Chiedo scusa per averla fatta troppo lunga.
    Ciao aspesi
    Ciao a tutti

    Edited by Erasmus - 19/9/2019, 01:23
     
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    Visto che sei così preciso e dettagliato, potresti farmi un elenco puntuale di tutte le "innumerevoli" volte in cui Renzi ha mancato di parola, magari confrontandole con gli esempi di specchiata lealtà forniti dai suoi avversari interni (ora non più) ed esterni?
     
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    CITAZIONE (Mizarino @ 19/9/2019, 06:57) 
    Visto che sei così preciso e dettagliato, potresti farmi un elenco puntuale di tutte le "innumerevoli" volte in cui Renzi ha mancato di parola, magari confrontandole con gli esempi di specchiata lealtà forniti dai suoi avversari interni (ora non più) ed esterni?

    Ma che mi chiedi, Miza? E' evidente – magari solo a me – che stai implicitamente polemizzando con tono "retorico".
    a) Che gli i avversari di Renzi hanno fornito "esempi di specchiata lealtà" io NON L'HO DETTO! Lo stai dicendo tu (seppur con implicita ironia).
    Io ho detto che Fanfani è sempre stato di parola, percependo con ciò come una bestemmia il dire di Renzi che è una specie di "Fanfani redivivo".
    b) I molti dettagli che ho detto riguardano un particolare periodo della mia vita (quando ero anzitutto un "cattolico" credente e molto impegnato come tale). Sai anche che alla mia età sono spesso più nitidi i ricordi della giovinezza che quelli di fatti recenti.
    c) Dato le volte che Renzi non ha mantenuto la parola data sono "innumerevoli", ... è impossibile farne la lista!
    Ma qualche volta me la ricordo anche se quando è successo ero già vecchio. Ma per non sbagliare, a differnza di prima (quando riferivo del mio decennio da democristiano) vado anche a sbirciare qua e là Wikipedia!
    • Era presidente del Consiglio Enrico Letta quando – dicembre 2013 – Matteo Renzi divenne segretario nazionale del PD (subentrando ad Epifani).
    Poco più di una settimana prima della caduta del governo Letta (febbraio 2014) ho udito io alla TV – con le mie orecchie! – matteo Renzi dire che non c'era in vista alcun cambio di governo almeno per per un anno. Voglio anche ricordare che dopo il fallimento del tentativo di berdsani (la cui compagine governativa ebbe la fiducia alla camera ma non al senato), PD e PdL (partito di Berlusconi) convenirono – probabilmente su sollecitazione del Presidente della Repubblica (che era Giorgio Napolitano), sull'opportunità di dar vita ad un governo "di larghe intese", tant'è che il governo Letta ebbe la fiducia sia del PD che dei berluschini.
    Vado a consultare Wikipedia in merito all'approvazione parlamentare dell'insediamento del governo Letta:
    Alla Camera (su 623 votanti): 453 favorevoli; 153 contrari; 17 astenuti.
    Al Senato (su 310 votanti): 233 favorevoli; 59 ciontrari; e 18 astenuti.
    Ma renzi si rimangiò la parola data la settimana dopo averla data! Ed il PD, sotto la nuova direzione nazionale a maggioranza renziana, decretò la caduta del governo Letta (con la\ motivazione non megli definita che bisognava cambiare esecutivo!.
    • Renzi, in quell'occasione, giustificava il siluramento del governo Letta dicendo e era insostenibile l'appoggio ad un governo comprendente ministri provenienti dal PdL (Polo delle Libertrtà, il partito berluschino nato nel 2009 in vista delle europee dalla fusione di FI e AN).
    Ma il 18 gennaio aveva pattuito con Berlusconi il cosiddetto "patto del Nazareno": un accordo che prevedeva, tra l'altro, la trasformazione del Senato in una "Camera delle autonomie" ed una nuova legge elettorale (ancora senza preferenze, con sbarramento più alto – 5% – per partiti che si presentassero da soli alle elezioni di quello per le coalizioni –3% –; e ancora con premi di maggioranza). Renzi non ha comunicato alla direzione nazionale del PD che avrebbe pattuito con Berlusconi un piano comprendente, tra l'altro, pesanti riforme costituzionali! E' andato a dirlo a sorpresa nel "talk show" di La7 "Le invasioni barbariche". Il che non mi pare "leale" nei riguardi del suo stesso partito!
    • In barba alle motivazioni di Renzi per il siluramento del governo Letta e all''accordo con Berlusconi, il governo Renzi è passato col sostegno dei transfughi del PdL [passati con Alfano alla neoformazione "Nuovo centrodestra)"; e Alfano (segretario nazionale del PdL quando divenne vice-premier nel governo Letta e poi Ministro degli Interni ancora nel govewrno Letta quando Alfano si staccò dal PdL) mantenne il posto di Ministro degli interni nel governo Renzi.
    • Renzi , in vista del referendum del 4 dicembre 2016, ha èiù volte ripetuto che, se avesse vinto il NO lui si sarebbe ritirat dalla plitica "nn l'avremmo più visto!") ... e invece eccolo ancora qua, onnipresente come il sale nei cibi!
    • Suubito dopo le elezioni politiche del marzo 2018, il segretario del PD – allora Maurizio Martina – aveva raccomandato a TUTTI i membri della direzione nazionale del PD di non sbilanciarsi con dichiarazioni sul omportamento che avrebbe avuto il PD (che aveva preso un sacco di voti rispetto alle precedenti elezioni) prima della imminente riunione della segreteria nazionale. Ma Renzi, in barba alla parola data a Martina, sostenne in TV , – non ricordo più in quale trasmissione – che il PD non si sarebbe mai messo col M5S; e lo fece tanto bene che i media il giorno dopo davano per scontato che il PD sarebbe stato all'opposizione di ogni governo con la partecipazione del M5S. E fu così che l'unica possibilità che nascese un governo restò quella di un governo sostenuto da Lega e M5S (anche se ilo PD aveva preso più voti della lega).
    • Ma ecco che dopo la crisi del governo Conte I provocata da Salvini, Renzi anticipa – di nuovo in barba alle raccomandazioni del segretario (che ora è Zingaretti) – che occorre che il PD si metta d'accordo col M5S per formare un nuovo governo invece ti tornare alle urne. Renzi parla quasi a nome dll'intewro PD (come se ne fosse ancora il segretario nazionale) ... mentyre sta covando la scissione!
    E anche questo a me non pare affatto leale!
    [Anche il far parte di un Comitato Nazionale, o di una Direzione nazionale ha le sue regole!
    Io la penso cos: ≤Prima ti dimetti, esci dall'insieme che si è dato delle precise regole di comportamento, e poi dici quel che ti pare. Non VICEVERSA!»

    Ciao Miza
    Ciao a tutti
     
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    Vengo in aiuto di Erasmus. :D
    Notare la data.
    EEXISFZXoAcaX3Y

    Edited by Sat-1 - 19/9/2019, 19:15
     
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    Erasmus125

    Benissimo! Noto che hai elencato una serie di cambi di direzione che sostanzialmente si riassumono in due soli: il più che famoso "Enrico stai sereno" e l'altrettanto famoso "Se perdo il referendum mi ritiro dalla politica". E sei in buona compagnia, perché quasi tutti i suoi detrattori si concentrano solo su questi due falli per "intervento a gamba tesa". Nessuno che se la prenda, motivatamente, con le leggi approvate nel corso del suo governo, se non per l'abbattimento di quello stupido totem ideologico dell'articolo 18.

    Ai due "sgarri" citati si aggiunge solo un cambio di opinione: l'apertura al governo con i 5s dopo avere a inizio legislatura precluso tale possibilità.

    Nessuno di questi due voltafaccia rappresenta una slealtà verso gli elettori: il primo è una manovra politica spiacevole per il concorrente Letta, ma indifferente per gli elettori. Il secondo è una scelta personale, sbagliata nella personalizzazione del referendum, come dimostrato dalle conseguenze, ma assai poco sindacabile (in altre parole lasciare o restare sono cazzi suoi, non del Paese, che può sempre fare a meno di votarlo).

    Inloltre, (1) Le riforme costituzionali le aveva anticipate nel programma presentato alle primarie, dove con quel programma aveva preso 2 milioni di voti, e poi (2) la scelta iniziale di chiudere ai 5s è stata tempistica e politicamente giusta, portando come conseguenza, dopo un anno, al dimezzamento dei consensi ai 5s e ad una seppur modesta risalita del PD. (3) Si può discutere sull'apertura che ha portato al governo attuale (che non mi piace affatto), ma qui si trattava di scegliere se fosse meglio far andare subito al governo Salvini col 40%, dopo elezioni immediate (confidando che si sarebbe schiantato sull'economia ma rischiando nel contempo una catastrofe da sovranismo), oppure fare l'accordo con i 5s, rischiando che (in caso di flop del nuovo governo) che Salvini alle prossime elezioni prenda il 60% con una catastrofe sovranista ancora peggiore. Su questo punto ci sono due opposte scuole di pensiero, ma nessuno in realtà ha la sfera di cristallo per stabilire cosa sarebbe stato meglio.

    Non è che a me piaccia particolarmente Renzi, solo che trovo gli attacchi che ha subito (da ogni possibile direzione) assolutamente spropositati rispetto alle sue reali colpe o responsabilità, e ciò mi fa sospettare che alla fine avesse ragione ma che abbia fatto l'errore di pestare troppi piedi (ai magistrati, ai sindacati e ad altri che non so).

    Vuoi mettere le piroette di Renzi con quelle di Di Maio e Conte, e con le promesse impossibili del governo giallo-verde? Quelle sì che sono "innumerevoli", e sono una presa per il culo degli elettori su fatti di sostanza e non di forma!

    P.S. Ho visto dopo il post di Sat, ma credo di aver risposto anche a lui.
     
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    Miza, per la cronaca, io non mi scandalizzo di niente. Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni il militare a Cuneo. ;)
    Probabilmente questo twitt di Renzi di un mese prima è stato il trappolone che ha fatto fuori Salvini dal governo e soprattutto dal ministero dell'interno. Salvini ci ha creduto e complice il sole di agosto, il mare del Papeete, ha perso la testa con questa atmosfera qui...

    8ax6o5roj7pjgmc6u4yp
     
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